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Mulino del Chiappino, o del Piccassi
L’epoca di costruzione di questo mulino risale al sec. XVIII. Il 21 aprile del 1700, Giò Batta Picatio, livellario della Pia Casa della Misericordia, supplicava il Gran Duca (S.A.S.) di poter procedere alla sua edificazione. La richiesta era motivata dal fatto che la realizzazione dell'aldio comportava di "tagliare la strada Maremmana" e la costruzione di un ponte.
Nel 1795 l’opificio, rappresentato ancora con il nome del suo costruttore, era così descritto: “Un mulino a tre palmenti sull’acqua della Sanguigna, ed altro casotto sotto il suddetto con un sol palmento, con steccaia murata, aldio e gora, stanze per il mugnaio, forno, colombaia e stalla, ld. ai Tre Ponti, denominato volgarmente il mulino di Piccassi”. Il mulino del Chiappino cessava l’attività nel luglio del 1942.
Oggi dell'antico opificio rimane solo l'imponente serra sulla Sanguigna. La gora è stata trasformata in parcheggio e l’edificio, dopo una prima destinazione come “ristorante”, è stato adibito a casa di riposo per anziani.