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Rapaci
Il territorio del Parco Culturale di Camaiano presenta un ambiente collinare in cui i molti campi aperti ad uso agricolo sono separati gli uni dagli altri da corridoi boschivi più o meno importanti. Su questa facies vegetazionale insiste la biologia di un gruppo di uccelli che si colloca all’apice della piramide alimentare: i Rapaci.
Per quanto concerne i rapaci diurni, questi appartegono all’Ordine dei Falconiformi. Nell’area del Parco è certamente possibile venire in contatto con il Gheppio (Falco tinnunculus) e con la Poiana comune (Buteo buteo), due tra i Rapaci più diffusi nelle nostre campagne e zone perirurali. Frequentatore dell’area è anche il Falco pellegrino (Falco peregrinus), cacciatore superbo che ghermisce le sue prede (dai passeriformi, ai colombi, fino ai gabbiani) unicamente in volo, al termine di inseguimenti o di picchiate a più di 300Km/h. L’interno del bosco è dominio assoluto dello Sparviere (Accipiter nisus), il quale, grazie ad ali larghe e corte e la coda lunga, è in grado di volare agilmente tra gli alberi con veloci e precisissime manovre. Nel periodo primaverile raggiungono le nostre campagne migratori importanti come il Falco pecchiaiolo (Pernis aviporus), che si nutre di imenotteri, ed il Biancone (Circaetus gallicus), con una dieta che contempla unicamente serpenti.
Per quanto riguarda i rapaci notturni (ordine degli Strigiformi), le notti si popolano dei canti dell’Allocco (Strix aluco), della Civetta (Athene noctua) e dell’Assiolo (Otus scops). Tutti i rapaci notturni hanno caratteristiche molto ben adattate alla caccia notturna, presentando un piumaggio molto morbido, con peli ramificati atti a spezzare i vortici turbolenti del flusso d’aria al di sopra delle ali, rendendo cosi il loro volo molto silenzioso, unitamente ad un udito molto sviluppato, caratterizzato dai condotti uditivi leggermente asimmetrici, che consente loro di localizzare il movimento di una preda anche nella più completa oscurità. La dieta è generalmente basata su micromammiferi, che vengono ingoiati interi e le cui ossa non digerite vengono incluse in “bozzoli” di pelo rigurgitati.
Matteo Rainieri
Fig. 1 – I Rapaci possiedono occhi in posizione frontale (come l’Uomo e molti predatori), sono in grado di vedere a colori e mettere a fuoco due oggetti contemporanea- mente, avendo due punti focali (fovee) per occhio (noi ne abbiamo una soltanto). Benchè gli occhi non siano mobili (essendo cosi grandi sarebbero state necessarie fibre muscolari che non avrebbero trovato spazio nel leggero cranio di questi uccelli), hanno un campo visivo di 175° per occhio, 45° di visione binoculare e possono ruotare la testa di molti gradi (270° nel Gufo reale).
Fig. 2 – Sparviere in volo ai margini del bosco.