La cucina della domenica e quella di tutti i giorni... piatti che non si cucinano più
manca il tempo… e anche se proviamo a rifare i piatti della tradizione rimaniamo delusi, spesso non soddisfano il nostro palato abituato al "troppo cibo che non ha più gusto", come mai?
Le ricette della nostra tradizione sono stupendamente gustose perché fatte con materie prime genuine e di qualità, cosa che i prodotti della grande distribuzione non hanno, mancano di sapore, profumo e consistenza…. un esempio banale: se penso di fare la minestra con fagioli in scatola "tanto è uguale e così faccio prima…." ecco, non sarà la stessa zuppa! Se condisco con un olio qualsiasi invece di un extravergine delle nostre terre…. il sapore del cibo cambia.
Proprio per questo che gli ospiti dei nostri agriturismi vanno in visibilio quando assaporano le pietanze cucinate con i prodotti genuini della nostra valle.
Nasce così l'idea di scrivere un ricettario di piatti poveri della tradizione, legati spesso a ricordi della nostra infanzia. I piatti detti "poveri" si legano alla sobrietà di un tempo chiamata anche…."miseria", che però trovava riscatto nei giorni di festa. La sobrietà di un tempo è da riscoprire e da utilizzare come fonte di salute.
Avvertiamo i fruitori di questo ricettario che, se non si hanno disponibili prodotti genuini e naturalmente di stagione, è inutile cucinare perché il piatto non saprà di "nulla".
Inoltre, vorremmo aggiungere che le dosi per la preparazione delle pietanze venivano tramandate a vista, non esisteva che qualcuno le scrivesse, tanto meno che si pesassero gli ingredienti.
Lasciamo quindi una libera interpretazione sulle dosi e le cotture e le varie aromatizzazioni, anche perché ogni famiglia preparava la pietanza a proprio gusto.
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